Un anno senza carne

A metà di Giugno dello scorso anno ho deciso di smettere di mangiare carne. Ci avevo pensato molte volte, spinto dall’esempio di persone che conosco e avendo riflettuto sull’impatto pesantissimo che ha la produzione di cibo a base di carne sul nostro ambiente. Preferendo i cambiamenti graduali e non essendo tale scelta detta da questioni etiche relative agli animali, ho continuato a mangiare pesce, aderendo quindi alla cosiddetta dieta pescetariana.

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palestra

381624_10151160720723716_1429480948_nOltre un anno fa scrissi un post su questo stesso blog, dal titolo emblematico: dieta.
Anche questo post parla in un certo senso dello stesso argomento, ma nella sua accezione più etimologica (che, come sapete, è quella di “stile di vita”).
Un anno fa postai un grafico che indicava la mia perdita di peso. Quel peso raggiunto ad aprile 2012 è rimasto più o meno costante nei mesi successivi (con un leggero rialzo). Oggi potrei postare un altro grafico (ve lo risparmio), con andamento esattamente opposto: oggi ho pressappoco lo stesso peso di prima di iniziare la dieta di cui sopra. Ma… attenzione! non sono mai stato bene come adesso. Già, perché il peso che ho ripreso non è di ciccia (non tutto almeno, ma in realtà anche quello che avevo perso non era tutto di ciccia, purtroppo funziona così). Due prove tangibili a sostegno: non sono tornato tondo di viso, la misura della fede (che avevo dovuto far stringere di 1½) non è cambiata.
Quello che è successo, come si intuiva dal titolo, è che a settembre scorso mi sono iscritto in palestra. Tre sedute settimanali, con pochissime eccezioni. In realtà facevo già esercizio fisico casalingo, ma la palestra è un’altra cosa, per vari motivi:

  • costringe ad aumentare un po’, costantemente, il livello
  • aiuta, ovviamente, perché ha una varietà che a casa non è possibile avere
  • incentiva, perché non sei da solo
  • aiuta tecnicamente, se trovi bravi istruttori

Mi soffermo sull’ultimo punto, che è quello che secondo me si è rivelato fondamentale nel mio caso.
Perché effettivamente anche in passato (l’ultima volta credo una dozzina di anni fa) avevo frequentato palestre, per periodi più o meno lunghi. Mai ho avuto i benefici che sto avendo ora. Da una parte certamente è dovuto al cambio di rotta sull’alimentazione, che mi è rimasto dalla dieta e che è importantissimo. Ma dall’altra è dovuto all’aver trovato degli istruttori veramente bravi e disponibili, che mi hanno seguito e non si sono limitati a mettermi una scheda in mano (e a dire, implicitamente, “arrangiati, al massimo ogni tanto ti butto là mezzo consiglio”). Un grazie quindi a Daniele e Valerio, ma anche a tutti gli altri frequentatori della palestra, che mi tengono compagnia (sennò sai che noia! :))

dieta

Cento giorni fa ho iniziato la prima dieta della mia vita. Quando ho dato la notizia, molti che mi conoscono si sono stupiti: ma come, non sei già magro? Ecco, il punto è che io sono magro di costituzione, ma per troppo tempo ho mangiato male, troppo male. Troppa pasta, troppo pane, troppi sgarri (cioccolata, ecc.). Ho raggiunto il culmine in occasione delle festività natalizie, in cui le occasioni per ingozzarsi sono anche troppe. Avevo la pancetta (più altro, che preferisco risparmiarvi), che ovviamente si vede poco, a meno che non sei al mare (da qui i commenti stupiti degli amici). In più, non facevo esattamente una vita sedentaria (insomma un po’ di esercizio lo facevo anche prima) ma questo non mi portava benefici visibili (evidentemente, anzi, era l’unica cosa che mi teneva un po’ a galla).
Dunque, ho deciso di dare questa svolta alla mia vita e di iniziare questa benedetta dieta. Non dirò quale dieta sto seguendo, essenzialmente per un motivo: credo che non sia così importante quale dieta si scelga, purché se ne scelga una. È un po’ come nella scelta di un framework per lo sviluppo web (perdonate la mia deriva professionale). Ovviamente, come anche per i framework, si trovano in giro soluzioni migliori di altre, vi dirò quindi quali criteri mi hanno fatto pendere per la soluzione scelta (che poi, alla fine, è una dieta molto famosa e molto di moda, per cui molti di voi capiranno di che si tratta).
Il primo punto a favore, ricavato dalla lettura del relativo libro, è il consiglio dell’estensore della dieta di farsi seguire dal proprio medico curante. Questa mi pare una grande prova di onestà intellettuale e di mancato timore di giudizio da parte dei pari.
Il secondo punto è il metodo abbastanza rigido, ma che comunque non limita le quantità del cibo. Questo da una parte forza a un grande autocontrollo, ma dall’altra non costringe a cambiare troppo stile di vita. Io credo che sia molto importante avere la capacità di cambiare, di adattarsi, sia nel lavoro che nella vita quotidiana. E cosa c’è di più quotidiano del mangiare?
Il terzo punto è che l’attività fisica è prescritta da questa dieta: non consigliata, prescritta. Dovrebbe essere evidente a tutti che controllare quello che si mangia e restare sedentari non possa che essere destinato al fallimento.
Ecco dunque le poche cose che ho imparato sulla nutrizione e che mi permetto di riassumervi qui, senza pretesa di esaustività, ma per far capire come alcune diete mancano di presupposti adeguati.
Tutti sappiamo che ci sono delle tabelle nutrizionali in quasi tutti gli alimenti in vendita, che elencano il numero di calorie contenute ogni 100g, più l’elenco dei principiali nutrienti. Se il numero di calorie può darci un indicazione di massima (io per esempio devo assumere circa 2500 calorie al giorno), è la composizione dei nutrienti il punto cruciale. Vediamoli nel dettaglio.
I grassi, va da sé, sono quelli che abbiamo accumulato in eccesso (altrimenti non staremmo qui a fare la dieta) e quindi vanno necessariamente limitati, quanto più possibile.
Le proteine sono la base del nostro nutrimento, non sono derogabili: vanno quindi assunte, non c’è storia.
Per i carboidrati la questione è complessa e dibattuta: troverete chi vi parla di indici glicemici, di velocità di assimiliazione e così via. Per farla breve, alcuni carboidrati favoriscono l’assorbimento dei grassi, per cui in una prima fase vanno evitati, poi reintrodotti gradualmente e comunque preferiti in forma non raffinata (quindi per esempio pane/pasta integrali sono da preferire a pane/pasta classici).
Il risultato dei miei sforzi è nel grafico che riporto, in cui volutamente ometto i kg, che non sono così importanti: basti sapere che la scala sull’asse delle Y è su uno scarto di 12 kg (quindi ogni “spazio” verticale ne conta 2). Ho tre diversi andamenti perché ho preferito affidarmi a misurazioni multiple.
Ora sono nell’ultima fase della dieta, quella in cui dovrei ricominciare a mangiare normalmente per sei giorni su sette. In realtà non ho ancora iniziato, ho un po’ il timore di tornare come prima. Vi terrò aggiornati.