A distanza di tempo dal mio ultimo Asimov, recentemente mi sono preso la briga di verificare se ci fosse ancora qualcosa che mi restasse da leggere di questo apprezzato autore. Ho trovato quindi il romanzo Nigthfall (tradotto poco felicemente con un termine che a me fa pensare alla musica), sua ultima opera (ma basata su uno dei suoi primi racconti). Ho avuto qualche difficoltà a reperirlo in biblioteca per le chiusure relative ai vari lockdown, ma poi, quando finalmente l’ho avuto, l’ho finito in una decina di giorni.
Che dire? Asimov si apprezza sempre per la sua fantascienza asciutta e allo stesso tempo profonda. L’ultima parte forse è il solo punto che mi ha lasciato con l’impressione di un mancato approfondimento, con un finale un po’ troppo frettoloso, ma mi sento comunque di consigliare a tutti questo libro.
Ulteriore nota stonata (oltre alla già menzionata traduzione del titolo) sull’edizione italiana. Ho avuto l’ennesima conferma che i riassunti delle trame non vanno assolutamente letti prima di aver finito il libro. Ho avuto la pessima idea di provare a leggerla ben oltre metà libro e ho trovato già uno spoiler nelle prime righe. Quando ho finito la lettura e ho provato a leggerla tutta, ho trovato che arriva scandalosamente quasi alla fine della storia, davvero una delle peggiori che io ricordi.