Il castoro bionico

Oggi è il giorno di uscita di Ubuntu 18.04.1 e io approfitto per parlare del mio aggiornamento, eseguito agli inizi di maggio.
Il motivo principale che mi spingeva ad abbandonare il fido Xenial è, come già in passato, la versione di PHP: ormai la 7.0 mi stava troppo stretta e non potevo aspettare per la 7.2 (anche se in realtà la stavo già usando grazie a Docker). Inoltre avevo un fastidioso problema col il modulo wireless, che non mi faceva connettere a quasi tutte le reti (quella di casa fortunatamente funzionava), nonostante il sistema operativo preinstallato.
Il mio intento iniziale era quello di aggiornare e di tenere Unity, ma ho dovuto abbandonarlo dopo un paio di giorni: la parte Gnome sottostante era veramente troppo incoerente col resto e non più armonizzata come in precedenza. Mi sono dunque armato di pazienza e ho trovato un po’ di estensioni per rendere Gnome 3 più familiare (dash to dock, unite e una manciata di altre). Il risultato, visibile in foto, è abbastanza soddisfacente, almeno per le applicazioni di base. Per tutte le altre (purtroppo alcune anche ufficiali Gnome, come meld) c’è il tremendo problema del menù dentro alla finestra, che è davvero un pugno in un occhio. Ho provato un’estensione per un menù globale, ma è molto instabile, rallenta tutto e ha molti crash. Per ora me lo tengo così. Su Firefox ho rimediato usando l’opzione per nascondere il menù (che riappare automaticamente premendo ALT), mentre su phpStorm con uno shortcut per mostrare/nascondere il menù.

Google Pixel

Un paio di settimane fa ho deciso che fosse ora di un cambio di telefono. Il precedente (Nexus 5, di cui purtroppo mi accorgo di non aver scritto nulla a suo tempo) aveva servito egregiamente per due anni e mezzo. Purtroppo ultimamente era diventato lento e mostrava un po’ la sua età (l’avevo preso già vecchio, anche se non usato).
Ho pensato di ripercorrere le scelte precedenti e di non comprare un modello recentissimo, anche perché ultimamente fanno tutti schermi che per i miei gusti sono un po’ troppo grandi. Avendo imposto come vincolo uno schermo intorno ai cinque pollici, nfc (serve per i biglietti dei mezzi pubblici), usb-c e un sistema aggiornato, la scelta è ricaduta su Google Pixel (il primo Pixel).
Dopo alcuni giorni di utilizzo devo dire che sono molto soddisfatto: Android 8.1 ha sicuramente fatto passi avanti rispetto al 6, il peso leggermente superiore non si avverte, mentre lo spessore più sottile dà una sensazione di maneggevolezza. Lo sblocco con impronta è comodissimo, la maggiore RAM si vede tutta, le foto sono molto belle.
Se proprio devo trovargli un difetto, io non avrei messo il pulsante di sblocco dallo stesso lato del volume. È anche vero però che il pulsante di sblocco si usa molto meno, visto che si può sbloccare molto più velocemente con l’impronta.
Prezzo di acquisto: 292€