SymfonyCon Madrid

Ieri pomeriggio sono tornato da Madrid, per cui ero partito mercoledì. Due giornate piene per la conferenza principale dedicata a Symfony, dopo che l’anno scorso avevo dato forfait (Varsavia in dicembre non mi sembrava proprio il massimo), anche se avevo compensato andando alla conf nazionale inglese.
Dunque quest’anno, rispetto ai vecchi e classici SymfonyLive di Parigi, il livello generale si è alzato parecchio. La location era davvero di livello, un hotel immenso e con spazi conferenziali grandissimi, oltre che una cucina abbondante e variegata. I tristi panini della Cité erano veramente un lontano ricordo. Peccato solo che il centro di Madrid non fosse esattamente a portata, per cui siamo dovuti ricorrere ai taxi più di una volta.
A livello di contenuti, invece, ho percepito l’assenza di novità: si vede che l’ecosistema ormai sta tendendo verso la stabilizzazione e questo non è necessariamente un male. Qualche spunto interessante comunque si trae sempre. Anche la presenza “commerciale” era forse un po’ troppo spinta e sicuramente molto più elevata rispetto al passoto.
L’aspetto sociale è stata l’ennesima conferma del punto forte di ogni convention: passare tempo insieme ai colleghi con cui lavori quotidianamente da remoto, rincontrare gli aficionados che vedi solo in queste occasioni, ritrovare qualcuno che avevi conosciuto anni prima e mai più rivisto (o anche chi ormai vive/lavoro lontano) e soprattutto fare nuove conoscenze. Senza prezzo.

La trilogia del secolo

Trilogia del secolo La settimana scorsa ho finito di leggere I giorni dell’eternità, terzo e ultimo libro della trilogia scritta da Ken Follett. Ultimamente la mia nomea di lettore forte è abbastanza in crisi, con una caduta progressiva dal mio record di libri letti (e di pagine) del 2010. Quest’anno potrei addirittura scendere sotto la fatidica soglia dei 12 (quindi di 1 libro al mese), ma per qualsiasi opera di Follett faccio sempre eccezione: queste ultime 1212 pagine sono volate via in poco più di tre settimane. Questo perché Follett ha una superba capacità di caratterizzazione dei personaggi, che poi in questi romanzi storici viene calata in un contesto ricostruito con estrema cura. In realtà avevo un po’ timore che questa terza parte non fosse a livello delle prime due, essendo ambientata durante la guerra fredda, rispetto alle due guerre mondiali, in cui l’autore ha sempre dato il meglio di sé (in particolare nella seconda). Invece mi sono dovuto ricredere, pur sentendo comunque un po’ la mancanza di cattivi molto marcati (ovviamente i personaggi dei nazisti si prestano particolarmente bene e qui mancavano).
Non credo sia un caso se questo autore è l’unico di cui io abbia letto tutte le opere. Aspetterò con impazienza la prossima.