L’istituto

La mia libreria personale si presenta poco variegata. Potrei definirmi un lettore abitudinario, ho alcuni autori che mi piacciono e non mi discosto molto da quelli. Di alcuni, purtroppo deceduti, ho letto l’intera bibliografia: sono Douglas Adams e isaac Asimov (di cui ora mi accorgo di non aver nemmeno un libro, temo di averli letti tutti in prestito, ma ne sono sicuro perché ho la mia fidata lista su Anobii). Poi ho vari tomi di Deaver, Cussler e Dan Brown, e infine la parte più corposa, dedicata a Ken Follett e John Grisham, i miei preferiti.

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Never

Per niente al mondo di Ken Follett

Ho finito pochi giorni fa di leggere l’ultimo libro di Ken Follett, tradotto in italiano come Per niente al mondo. Avevo avuto notizia della sua uscita alcune settimane fa e mi sono affrettato a comprarlo in anticipo, sicuro che non me ne sarei pentito.

La storia è contemporanea, intrecciata da tre diversi posti: gli Stati Uniti, la Cina, l’Africa centrale. I personaggi sono vari e come sempre molto ben caratterizzati. Ho finito di leggere quest’opera in circa un mese, cercando di farla durare un po’ di più. Il mio problema con autori e storie godibili come questi è sempre quello di averne troppo pochi.

Al contrario, devo dire che purtroppo ho dovuto abbandonare il precedente libro che avevo iniziato (cosa di cui mi rammarico sempre e che per fortuna mi è capitata pochissime volte), perché invece stavo facendo tantissima fatica ed erano passati mesi senza arrivare nemmeno a metà.

Non è chiaro se questo libro possa aprire una nuova trilogia, come quella recente detta “del secolo”. Non c’è effettivamente spazio per un arco temporale (a meno di non andare nel futuro), ma il finale è semi-aperto. Comunque sia, sequel o meno, tra un paio d’anni mi aspetta un nuovo Follett.