Ieri sono andato al cinema The Space a vedere Cars 2 con Leo e Gabriele (promemoria per me stesso: non andare a The Space prima dell’orario di inizio, serve solo a guardare 30′ di pubblicità). Per Gabriele era la prima volta al cinema e se l’è cavata abbastanza bene (ma avevo portato il passeggino, che poi mi è effettivamente servito).
Parliamo dunque del film: a me non è piaciuto, ma voglio dargli il beneficio del dubbio, cioè rivederlo in futuro più volte per vedere se sale. La storia è molto diversa da quella del primo film, partendo dall’ambientazione. Se in Cars si giocava tutto tra la differenza grande città/piccolo paese e sull’epica della route 66, ora è tutto giocato sull’Europa (e un po’ sul Giappone), ovviamente in ottica americana. Curioso il fatto che, mentre Francia e Inghilterra sono identificate più che altro dai monumenti delle rispettive capitali, l’Italia sia invece rappresentata da un immaginario posto che è un incrocio tra un paesino del sud e uno della riviera ligure (con tanto di casinò).
Anche i personaggi sono diversi: a parte Saetta e Cricchetto, che sono sempre i protagonisti (anche dei precedenti corti), tutti i comprimari sono sacrificati, probabilmente perché ormai già presentati e caratterizzati. Lo spazio guadagnato è tutto a favore delle spie inglesi, che anzi a tratti sembrano i veri protagonisti, e di cattivi non proprio azzeccati. Nemmeno l’antagonista di McQueen mi ha convinto.