Dieci giorni fa ho festeggiato i miei 48, per la prima volta fuori dall’Italia. Ero infatti andato ad Antibes, come già lo scorso dicembre. Essendo le serate di frequente protratte oltre la mezzanotte, ho ricevuto i primi auguri molto presto (la foto qui scattata risale alle 00:30). Sarei poi dovuto rimanere un ulteriore giorno (e quindi presumibilmente proseguire i festeggiamenti), ma ci si è messa di mezzo la compagnia aerea: il giorno precedente mi ha bellamente comunicato l’annullamento del mio volo di ritorno per sabato, lasciandomi come alternative il venerdì mattina e la domenica sera. Ho optato per la prima opzione, essendo la seconda un po’ troppo in là nella settimana, anticipando quindi il rientro e potendo dunque integrare con una torta in famiglia, opera di quella santa donna di mia moglie.
Continue readingAuthor Archives: garak
Capo d’Antibo
Un paio di settimane fa sono rientrato da una cinque giorni ad Antibes, nel sud della Francia. Si è trattato di una lunga riunione con un mio cliente, gente che ormai già conoscevo da alcuni mesi, ma con cui fino a quel momento avevo interagito esclusivamente online. Tutte persone la cui simpatia potevo solo intuire e che devo dire è stata ampiamente confermata. Anzi, posso aggiungere che alcuni si sono rivelati dei veri e propri mattacchioni, .del tutto insospettabili in precedenza .
Questa breve esperienza mi ha confermato che le attività svolte esclusivamente online hanno ancora degli evidenti limiti sociali. Quelli per cui posso parlare per esperienza diretta sono il lavoro, l’aggiornamento (per esempio le conferenze) e l’attività fisica, a cui posso aggiungere l’esperienza semi-indiretta dello studio scolastico. Alla fine l’obiettivo prefissato si riesce più o meno a raggiungere, ma le modalità restano così diverse (e alla fine peggiori) da far preferire di gran lunga la normale interazione diretta.
Uomo ragno: nessuna via per casa
Sabato scorso sono stato al cinema a vedere Spider-man: no way to home. In realtà ci sono andato solo perché mio figlio minore (Gabriele) aveva organizzato coi suoi amici e uno di loro ha dato buca. In effetti non ero per niente entusiasta di questa scelta, per me l’unico Spider man è Toby McGuire (pensavo di non aver nemmeno visto i primi due titoli di questa nuova serie, ma poi riguardando il primo mi sono ricordato che in effetti lo avevo visto e poi dimenticato). Il posto scelto è ormai il nostro solito The Space, che oltre a belle sale ha anche sei colonnine di ricarica (tre occupate e due guaste, ho dovuto parcheggiare un po’ stretto ma almeno l’ultima funzionava).
Dunque il film inizia un po’ moscio e con l’impressione di guardare l’ennesima puntata di una serie di telefilm in forma di film degli Avengers. La svolta è quando la trama vira su una questione di universi paralleli, con la comparsa di alcuni “villani” di altre serie (in realtà per la seconda serie non saprei riconoscerli, non l’ho vista oppure l’ho vista e l’ho rimossa, vedi sopra). A un certo punto c’è il colpo di scena (probabilmente non tanto per chi ha seguito trailer e anticipazioni, quindi per me sì) dell’arrivo appunto del Peter pennellone della seconda serie. A quel punto ho iniziato a sperare e in effetti poco dopo è arrivato Peter/Toby e da quel punto per me il film è diventato un filmone. Sono andato via soddisfatto e non posso far altro che raccomandarne la visione (e occhio, perché le featurette dopo i credits sono addirittura due).