Oggi è il 10/10/10, data importante soprattutto per l’uscita di Ubuntu 10.10. A ogni uscita di una nuova versione non posso fare a meno di pensare ai passi avanti fatti in sei anni da Ubuntu (io in verità ho iniziato con la 5.04, quindi per me sono solo cinque anni e mezzo) e più in generale da Linux (che invece uso ormai dai nove anni). In particolare è stato finalmente risolto il famigerato bug 47893 di Gnome, che risaliva ridicolmente al 2001 (dal mio punto di vista quindi c’è sempre stato!) e riguardava il prompt di sovrascrittura di un file esistente. Tornando a Ubuntu, come faccio sempre e come ho scritto nei miei tweet, ho proceduto all’aggiornamento delle mie tre macchine durante i giorni scorsi.
Incidentalmente, 101010 in binario è 42: così il rimpianto DNA si rivolterà nella tomba, lui che notoriamente non amava molto i numeri in base diversa da quella decimale.
Author Archives: garak
il primo taglio di capelli di Gabriele
Be’, ovviamente non è stato il primo taglio in assoluto, ma il primo taglio professionale. Insomma, siamo andati dal barbiere (il fido Salvatore), invece di fare il solito colpo di tagliacapelli. Il processo è stato ugualmente sofferto, con pianti vari, ma ora Gabrielino può finalmente sfoggiare una bella pettinatura.
autunno
Il passaggio dall’estate all’autunno è uno dei momenti chiave dell’anno. A differenza però di altri momenti, che sono individuati nettamente (per esempio il capodanno), è, per così dire, sfumato. L’estate inizia a finire quando si torna dalle vacanze. Poi si ricomincia a lavorare, la città inizia di nuovo a riempirsi, poi riaprono gli asili, poi le scuole. Una tappa psicologicamente importante è ovviamente l’equinozio. Ci sono poi alcuni di questi rituali che riprendono un po’ più tardi: oggi sono ricominciati un paio di (quei pochi) programmi televisivi che seguo: Buongiorno Regione e Le Storie di Augias (entrambi, guarda caso su Rai3). Il primo era molto atteso anche da Gabriele, a cui in realtà interessava solo la breve sigla. Purtroppo la sigla è stata modificata, mantenendo il tema di fondo, ma accorciato e abbassato notevolmente di tono, e il bimbo non ha nascosto la sua delusione. Pazienza.