Cento giorni fa ho iniziato la prima dieta della mia vita. Quando ho dato la notizia, molti che mi conoscono si sono stupiti: ma come, non sei già magro? Ecco, il punto è che io sono magro di costituzione, ma per troppo tempo ho mangiato male, troppo male. Troppa pasta, troppo pane, troppi sgarri (cioccolata, ecc.). Ho raggiunto il culmine in occasione delle festività natalizie, in cui le occasioni per ingozzarsi sono anche troppe. Avevo la pancetta (più altro, che preferisco risparmiarvi), che ovviamente si vede poco, a meno che non sei al mare (da qui i commenti stupiti degli amici). In più, non facevo esattamente una vita sedentaria (insomma un po’ di esercizio lo facevo anche prima) ma questo non mi portava benefici visibili (evidentemente, anzi, era l’unica cosa che mi teneva un po’ a galla).
Dunque, ho deciso di dare questa svolta alla mia vita e di iniziare questa benedetta dieta. Non dirò quale dieta sto seguendo, essenzialmente per un motivo: credo che non sia così importante quale dieta si scelga, purché se ne scelga una. È un po’ come nella scelta di un framework per lo sviluppo web (perdonate la mia deriva professionale). Ovviamente, come anche per i framework, si trovano in giro soluzioni migliori di altre, vi dirò quindi quali criteri mi hanno fatto pendere per la soluzione scelta (che poi, alla fine, è una dieta molto famosa e molto di moda, per cui molti di voi capiranno di che si tratta).
Il primo punto a favore, ricavato dalla lettura del relativo libro, è il consiglio dell’estensore della dieta di farsi seguire dal proprio medico curante. Questa mi pare una grande prova di onestà intellettuale e di mancato timore di giudizio da parte dei pari.
Il secondo punto è il metodo abbastanza rigido, ma che comunque non limita le quantità del cibo. Questo da una parte forza a un grande autocontrollo, ma dall’altra non costringe a cambiare troppo stile di vita. Io credo che sia molto importante avere la capacità di cambiare, di adattarsi, sia nel lavoro che nella vita quotidiana. E cosa c’è di più quotidiano del mangiare?
Il terzo punto è che l’attività fisica è prescritta da questa dieta: non consigliata, prescritta. Dovrebbe essere evidente a tutti che controllare quello che si mangia e restare sedentari non possa che essere destinato al fallimento.
Ecco dunque le poche cose che ho imparato sulla nutrizione e che mi permetto di riassumervi qui, senza pretesa di esaustività, ma per far capire come alcune diete mancano di presupposti adeguati.
Tutti sappiamo che ci sono delle tabelle nutrizionali in quasi tutti gli alimenti in vendita, che elencano il numero di calorie contenute ogni 100g, più l’elenco dei principiali nutrienti. Se il numero di calorie può darci un indicazione di massima (io per esempio devo assumere circa 2500 calorie al giorno), è la composizione dei nutrienti il punto cruciale. Vediamoli nel dettaglio.
I grassi, va da sé, sono quelli che abbiamo accumulato in eccesso (altrimenti non staremmo qui a fare la dieta) e quindi vanno necessariamente limitati, quanto più possibile.
Le proteine sono la base del nostro nutrimento, non sono derogabili: vanno quindi assunte, non c’è storia.
Per i carboidrati la questione è complessa e dibattuta: troverete chi vi parla di indici glicemici, di velocità di assimiliazione e così via. Per farla breve, alcuni carboidrati favoriscono l’assorbimento dei grassi, per cui in una prima fase vanno evitati, poi reintrodotti gradualmente e comunque preferiti in forma non raffinata (quindi per esempio pane/pasta integrali sono da preferire a pane/pasta classici).
Il risultato dei miei sforzi è nel grafico che riporto, in cui volutamente ometto i kg, che non sono così importanti: basti sapere che la scala sull’asse delle Y è su uno scarto di 12 kg (quindi ogni “spazio” verticale ne conta 2). Ho tre diversi andamenti perché ho preferito affidarmi a misurazioni multiple.
Ora sono nell’ultima fase della dieta, quella in cui dovrei ricominciare a mangiare normalmente per sei giorni su sette. In realtà non ho ancora iniziato, ho un po’ il timore di tornare come prima. Vi terrò aggiornati.
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si invecchia…
Quando uno inizia ad avere troppi post sul suo blog che parlano del suo compleanno, inizia a farsi qualche domanda. Guarda che roba: 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2011 (chissà perché ho saltato il 2010?) Ma poi in realtà devo confessare una cosa: mi sento proprio bene, forse molto meglio di quanto non sia stato in tutti questi anni passati (e tra un po’ ne parlerò in modo più approfondito).
nuovo computer
Ieri mi è arrivato il nuovo portatile, ordinato alcuni giorni fa dal sito Dell. Mando quindi in pensione il fidato XPS, preso ormai oltre tre anni fa, in occasione del mio passaggio lavorativo nel mondo del freelancing. Il vecchio XPS non andava tanto male, anzi: se la cavava ancora egregiamente, risentendo poco dell’età. Volevo però una macchina qualcosa di leggero e veloce (assolutamente con SSD). Avevo idee non proprio chiare sul mondo degli ultrabook, ma quando ho visto che Dell ne aveva fatto uno, mi sono buttato a pesce, vista l’affidabilità avuta sinora. Devo dire, dopo circa 24 ore di utilizzo, che ne sono assolutamente soddisfatto: la velocità è notevole, lo noto soprattutto nei test (quelli che faccio per sviluppare, con PHPUnit) e nell’installazione dei pacchetti (parecchie, visto che ho messo l’ultimissima Ubuntu, ancora in beta). La procedura di installazione, appunto, di Ubuntu (fatta da USB, perché il lettore di dischi non c’è) è andata liscia, ho dovuto solo procedere al partizionamento manuale con GParted. La tastiera retroilluminata, in situazioni buie, è fantastica. L’unica cosa che per ora non sono riuscito a far funzionare è il monitor esterno: avevo preso un cavetto minidisplay-HDMI, ma non va. La porta funziona, perché oggi al PUG ho provato un cavetto midisplay-VGA senza problemi… forse dipende dal fatto che ho già un cavo che passa da DVI a HDMI (necessitano ulteriori investigazioni).