Ieri sera ho partecipato all’iniziativa “Una battuta nel buio”: una cena al buio organizzata dalla squadra di baseball per ciechi di Roma, la All Blinds. Per chi non lo sapesse una cena al buio è esattamente quello che dice di essere: una cena in un locale completamente privo di fonti di luce, a cui partecipano sia ciechi che vedenti. Va detto che i camerieri, fortunatamente, sono ciechi anch’essi.
L’impatto iniziale è duro, qualcosa a cui veramente non si è abituati. L’aiuto dei ciechi in questo caso è fondamentale e in fondo uno dei motivi di queste iniziative è proprio quello di ribaltare il rapporto di sostegno tra ciechi e vedenti.
Devo dire che io sono stato un po’ avvantaggiato dall’aver frequentato, purtroppo sporadicamente, il mio amico Michelangelo, che conobbi nell’ormai lontano 1998. La sua presenza, oltre che assicurarmi una piacevole conversazione durante la serata, è servita come sostegno pratico e morale. Sono riuscito alla fine a mangiare tutto, antipasto, primo, secondo e frutta, senza sporcare nessuno, me compreso, e senza incidenti collaterali, tranne un coltello caduto senza troppi danni. MI sono persino versato l’acqua nel bicchiere.
Alla fine, quando sono state accese le luci, ho avuto una sensazione mista di fastidio e di sollievo, ma anche di sorpresa: il locale non era affatto come mi ero sforzato di percepire al buio, sia per forma che per dimensioni, che per disposizione dei tavoli.
È sicuramente un’esperienza che consiglio a tutti.
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la famiglia si allarga
Oggi abbiamo portato a casa Kitty, un nuovo membro (anzi, una nuova membra) della nostra famiglia. Gabriele, che è un noto fan dei feilini, è molto contento, ma anche Leo.
Per quanto mi riguarda, è la prima volta che ho un animale domestico fisso in casa, escludendo quelli di categoria più “tranquilla” (tipo pesciolini e tartarughine), ma sono fiducioso nel fatto che mi troverà bene. E poi ci voleva un’altra femmina in casa, così siamo pari 🙂
nozze di stagno
Dieci anni fa, più o meno a quest’ora, tornavo a casa dopo una lunga giornata: un matrimonio, tante foto, pranzo di nozze con tante cose buone da mangiare, molti ricordi. Oggi torno da un viaggio di festeggiamento durato solo un weekend, ma sono molto stanco. Magari domani aggiorno con un po’ di foto…
Aggiornamento 14/5/2012 Dunque, è andata così: avevamo deciso di festeggiare l’anniversario senza bambini, con una piccola vacanza che non facevamo dai tempi di Barcellona. Si è deciso per Ischia. L’andata è stata un po’ movimentata, per un ingorgo iniziale sul Raccordo, che ci ha fatti stare per oltre due ore col patema di perdere il traghetto da Pozzuoli. L’albergo era carino, consigliato da mio papà, che ci era stato l’anno scorso. La prima serata abbiamo fatto una passeggiata al centro di Casamicciola (uno dei comuni dell’isola, quello in cui si trova l’albergo). La mattina successiva è stata il clou: l’albergo è stato scelto perché fornito di terme, per cui ci siamo goduti 90 minuti di relax totale, con fanghi, idromassaggio, massaggio, eccetera. A pranzo siamo stati a Forio (consiglio ottima pizzeria: Martinarosa), quindi a visitare il giardino della Mortella, notevole per la varietà di piante e per le salite e discese. Alla seconda cena ho fatto la mia piccola sorpresa: un mazzo di rose, ordinate la mattina precedente, fatte trovare sul tavolo in numero pari agli anni festeggiati. L’albergatore ha evidentemente capito che si celebrava e ci ha offerto una bottiglia di prosecco in cesto di ghiaccio (guadagnadosi la mia simpatia e la recensione positiva su Tripadvisor). Per la passeggiata serale siamo arrivati (in macchina) fino a Ischia Porto, che probabilmente è la parte più vitale dell’isola. Anche la domenica mattina è stata dedicata al relax in piscina (ce n’era sia una “classica”, con acqua tiepida, sia una termale con acqua molto calda). Un pranzo un po’ frettoloso per colpa di un ristorante che ci ha fatto aspettare mezz’ora, nonostante fosse praticamente vuoto (consiglio quindi di NON mangiare da Monfalcone a Casamicciola), quindi anche l’imbarco del ritorno è stato un po’ agitato. In compenso il resto del viaggio in auto è stato molto più tranquillo dell’andata.
E così, la vacanza è stata davvero breve, ma intensa.