Dopo una prima edizione che ha avuto un discreto successo l’anno scorso, ho riproposto il mio corso introduttivo a Symfony, ovviamente aggiornato alla versione corrente (la 2.1) e stavolta con un numero inferiore di partecipanti, sicuramente più adatto a corsi come questo.
Stavolta ho provato con un approccio più pratico, con un’applicazione sviluppata nell’arco della giornata, e devo dire che è andata anche meglio. Certo il tempo è sempre un po’ stretto, mi accorgo che ce ne vorrebbe di più, perché la materia è veramente vasta, ma per ora la formula da otto ore sembra essere l’unica percorribile.
Ho già in progetto altre edizioni, forse una anche avanzata invece che introduttiva, soprattutto ora che ho chi mi aiuta nell’organizzazione (su quest’ultimo dettaglio dovrò fare un post approfondito).
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Slideshare fa schifo
Mi permetto un piccolo rant sul servizio che, almeno finora, rappresenta lo standard de facto per condividere presentazioni.
Situazione: ho una breve presentazione, di un talk introduttivo a un interessante tecnologia creata recentemente per gestire le dipendenze in PHP, di nome Composer. Ho tenuto questo talk nello scorso incontro del PHP User Group di Roma.
Come per le mie altre presentazioni, decido di condividere le mie slide, sul famigerato e già citato Slideshare. Già da un po’ di tempo, costruisco le mie presentazioni direttamente online, sull’ottimo Google Drive (già noto come Google Docs): è un ottimo strumento, mi permette di condividere e collaborare, ha tutto quello che mi serve, tanto non devo fare chissà cosa (anzi, mi attengo al minimalismo, come insegna lo Zen).
Il primo problema è che Slideshare non consente di caricare direttamente da GDrive. Tempo fa si erano inventati un accrocchio orrendo per importare dall’allora GDocs, fatto così male che, dopo l’autorizzazione, presentava una maschera con TUTTI i documenti già selezionati e nessuno strumento per spuntare.
Il secondo problema è che, dei formati supportati, alla fine l’unico che mantiene in maniera decente la formattazione è il PDF. Peccato che sia l’unico in cui non si possono usare le note. Le note per me sono fondamentali, servono prima di tutto a me per ricordare cosa dovrò dire durante il talk, ma soprattutto servono a chi lege la presentazione online di capire di cosa sto parlando (vedi sopra l’accenno al minimalismo).
Alla fine mi sono dovuto arrangiare: PDF e note scritte, orrendamente, nella descrizione 🙁
Ma ci sarà qualcosa di meglio per questa benedetta condivisione di slide?
SymfonyDay
La scorsa settimana ho fatto un salto a Torino, per partecipare al primo evento italiano dedicato completamente a Symfony, chiamato appunto SymfonyDay. Breve parentesi: Symfony è uno strumento di lavoro molto importante, un framework che ho conosciuto nel 2007 e che ha cambiato il mio modo di sviluppare in PHP. Da diversi anni ormai è l’unico strumento che utilizzo, avendo la fortuna di poter scegliere il lavoro che svolgo. Ho già scritto dell’evento sul sito del PUG, ma qui vorrei approfondire il mio punto di vista personale. Sono stato contento di poter presentare un talk, su un argomento a cui tengo molto e il cui tempismo cadeva a pennello, la migrazione dalla vecchia versione 1 alla nuova versione 2. Ho ricevuto molti complimenti per il mio talk e questo ovviamente mi ha dato soddisfazione. Mi piacerebbe ricevere anche qualche critica, perché sono sicuro che ho ancora spazio per migliorarmi, soprattutto sulla parte comunicativa.
Un altro aspetto di cui sono molto contento è l’aggregazione che stiamo creando con il PUG Roma, che questi eventi contribuiscono a rinsaldare. A parte l’evento in sé, passare insieme 4 ore in treno o prendere 3 taxi (eravamo in 12 al ritorno) e un aereo, sono momenti di socializzazione che valgono anche più delle pizze dei nostri incontri mensili.