Pochi giorni mi è stato consegnato il nuovo computer con cui lavoro (a una decina di giorni dall’ordine). Per la terza volta consecutiva, si tratta di un Dell XPS 13, ormai collaudatissimo e sempre aggiornato nei modelli. Purtroppo mi accorgo solo ora di non aver bloggato niente sul mio penultimo (qui invece il terzultimo).
L’upgrade porta in dote un raddoppio di RAM (ora sono a 16Gib), un raddoppio di disco (ora SSD da mezzo tera) e un processore più recente.
La novità grossa di questo modello è Ubuntu pre-installato (in realtà c’era anche alcuni anni fa, poi misteriosamente tolto proprio quando ho avuto il mio penultimo e fortunatamente ora riproposto).
Niente sbattimenti con le partizioni e con l’UEFI, finalmente. Ma soprattutto eventuale assistenza senza rogne (qui ovviamente è necessario un classico gesto apotropaico).
Ho avuto comunque un po’ da fare per far funzionare le mie vecchie chiavi SSH, quindi ho approfittato per cambiarne una, che tra l’altro aveva un vecchio protocollo.
Ho dovuto anche attendere per usare il monitor esterno, perché ormai non c’è più la porta mini-display (sostituita da una USB-C) e quindi ho dovuto comprare un nuovo cavo video.
Ho approfittato di questo cambiamento per cambiare approccio allo sviluppo: per la prima volta, in lunghi anni, ho deciso di non installare il classico stack LAMP: quindi niente Apache e niente MySQL, ho messo solo php-cli (la linea di comando di PHP). Per tutti i progetti, vecchi e nuovi, userò Docker. In realtà avevo già iniziato a usarlo sui progetti più recenti, questo passaggio mi ha fornito la scusa per un backport anche di tutti i progetti vecchi.
SymfonyDay 2017
La settimana scorsa ho partecipato alla sesta edizione del SymfonyDay, un evento che ormai è diventato un classico. Stavolta a Milano, come anche tre anni fa, ma in una location decisamente migliore rispetto al 2014.
Anche quest’anno, come l’anno scorso, ero relatore, con un talk dal titolo Disinstallare FOSUserBundle e vivere felici.
Purtroppo sembra che il talk non sia andato come speravo. Ho ricevuto vari feedback di partecipanti scontenti, soprattutto dal fatto che la mia presentazione fosse troppo teorica, mentre evidentemente molti si aspettavano del codice di esempio. Sono sempre stato convinto che una presentazione abbia come scopo principale quello di fornire uno spunto e non quello di insegnare qualcosa, ma non voglio tirarmi indietro rispetto ai miei errori. Per cercare di rimediare, seppur in ritardo, ho pubblicato un repository con un esempio di quanto ho spiegato: https://github.com/garak/progetto_senza_fosub.
Ora non vedo l’ora di fare tesoro di questa esperienza e di riscattarmi con un altro talk di successo!
Di seguito le slide:
https://www.slideshare.net/garak/disinstallare-fos-user-bundle-e-vivere-felici
Star Trek Discovery
Non capita spesso di assistere all’uscita di una nuova serie di Star Trek. L’ultima volta è stato oltre quindici anni fa, con un attesa di due anni per la trasmissione in Italia. Tra l’altro fu una serie (Enteprise, per chi non lo ricordasse) che mi deluse parecchio, restando per me all’ultimo posto tra tutte.
Dunque la recente uscita di Star Trek Discovery è stato un evento, ancor di più se si considera la quasi contemporaneità mondiale. Aggiungiamoci la novità di stare su Netflix (novità rispetto alle altre serie Trek, ma ormai quasi uno standard rispetto alle serie in generale) e il quadro è completo.
Come testimoniato dalla foto, stiamo seguendo ogni lunedì le puntate che escono, guardandole tutti insieme in famiglia. L’episodio pilota è stato un “meh”, nella migliore tradizione (voglio dire, quale pilota è mai stato bello? Forse faccio una piccola eccezione per Deep Space 9, che in compenso si perdeva poi per qualche stagione). Quindi ho buone speranze per il futuro. Anche le puntate successive (al momento di scrivere ne abbiamo viste cinque, tre regolari + due del pilot) sono un po’ con alti e bassi (più bassi che alti), ma anche qui non posso fare a meno di fare un confronto con TNG (la mia serie preferita), la cui prima stagione si fa oggi fatica a riguardare.
LL&P