Leo maggiorenne

Insomma la settimana scorsa Leonardo ha compiuto diciott’anni. Il tempo è volato? Direi proprio di no, anzi se ripenso a quando era appena nato mi sembra una vita fa. Forse tutto quello che è successo prima del covid sembra un po’ lontano, ma in effetti quel 2005 sembra proprio molto diverso per me: un altro lavoro, altre persone, vita online completamente diversa (probabilmente molto molto minore). Comunque meglio guardare a futuro che al passato: il giorno stesso del compleanno siamo andati all’autoscuola e gli ho fatto l’iscrizione. Vediamo ora quanto ci mette a prendere la patente.

Compleanno francese

Dieci giorni fa ho festeggiato i miei 48, per la prima volta fuori dall’Italia. Ero infatti andato ad Antibes, come già lo scorso dicembre. Essendo le serate di frequente protratte oltre la mezzanotte, ho ricevuto i primi auguri molto presto (la foto qui scattata risale alle 00:30). Sarei poi dovuto rimanere un ulteriore giorno (e quindi presumibilmente proseguire i festeggiamenti), ma ci si è messa di mezzo la compagnia aerea: il giorno precedente mi ha bellamente comunicato l’annullamento del mio volo di ritorno per sabato, lasciandomi come alternative il venerdì mattina e la domenica sera. Ho optato per la prima opzione, essendo la seconda un po’ troppo in là nella settimana, anticipando quindi il rientro e potendo dunque integrare con una torta in famiglia, opera di quella santa donna di mia moglie.

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Compleanno in zona arancione

Quest’anno invece del compleanno in lockdown ho fatto il compleanno in zona arancione. Non che sia cambiato molto rispetto all’anno precedente, ma non stiamo sempre a lamentarci. Compleanno con numero primo, quindi compleanno buono. Il numero 47 poi ha un significato particolare in Star Trek, come si può approfondire su varie fonti (riporto qui quella di HyperTrek).

Purtroppo quest’anno mia moglie si è fatta prendere dalla pigrizia e non mi ha preparato la torta, per cui ho dovuto ripiegare sulla pasticceria. Nemmeno la pasticceria era particolarmente in vena, non aveva e non ha voluto fare nemmeno su ordinazione una Sacher (“orma fa troppo caldo” ha detto). Volendo il cioccolato, mi ha fatto una torta di pan di Spagna con due strati del medesimo (su insistenza, visto che voleva farmela crema e cioccolato), guarnita poi con una quantità imbarazzante di panna.