Dieci giorni fa ho festeggiato i miei 48, per la prima volta fuori dall’Italia. Ero infatti andato ad Antibes, come già lo scorso dicembre. Essendo le serate di frequente protratte oltre la mezzanotte, ho ricevuto i primi auguri molto presto (la foto qui scattata risale alle 00:30). Sarei poi dovuto rimanere un ulteriore giorno (e quindi presumibilmente proseguire i festeggiamenti), ma ci si è messa di mezzo la compagnia aerea: il giorno precedente mi ha bellamente comunicato l’annullamento del mio volo di ritorno per sabato, lasciandomi come alternative il venerdì mattina e la domenica sera. Ho optato per la prima opzione, essendo la seconda un po’ troppo in là nella settimana, anticipando quindi il rientro e potendo dunque integrare con una torta in famiglia, opera di quella santa donna di mia moglie.
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Compleanno in zona arancione
Quest’anno invece del compleanno in lockdown ho fatto il compleanno in zona arancione. Non che sia cambiato molto rispetto all’anno precedente, ma non stiamo sempre a lamentarci. Compleanno con numero primo, quindi compleanno buono. Il numero 47 poi ha un significato particolare in Star Trek, come si può approfondire su varie fonti (riporto qui quella di HyperTrek).
Purtroppo quest’anno mia moglie si è fatta prendere dalla pigrizia e non mi ha preparato la torta, per cui ho dovuto ripiegare sulla pasticceria. Nemmeno la pasticceria era particolarmente in vena, non aveva e non ha voluto fare nemmeno su ordinazione una Sacher (“orma fa troppo caldo” ha detto). Volendo il cioccolato, mi ha fatto una torta di pan di Spagna con due strati del medesimo (su insistenza, visto che voleva farmela crema e cioccolato), guarnita poi con una quantità imbarazzante di panna.
Compleanni in quarantena
Nei giorni passati c’è stato il compleanno di Leo (che ne ha fatti 15), rigorosamente a casa e solo in famiglia. Qui a fianco l’unica foto che sono riuscito a fargli insieme alla “torta” di bignè fatta da Francesca, con le relative candeline. Poi il primo aprile c’è stato il mio (sorvoliamo sul numero degli anni), svolto con le medesime modalità ma con una torta (a richiesta) al cacao e foto migliore. Candeline a numero, perché a un certo punto metterle contate diventa difficoltoso.
Ho tentato questo esperimento sociale, per la prima volta nella dozzina di anni da cui Facebook esiste in Italia: ho nascosto la data del mio compleanno (rendendola visibile solo a me stesso), per vedere quali auguri arrivassero da chi davvero se ne ricorda (o quanto meno nota auguri di altri). Devo dire che ha funzionato, ho ricevuto molti meno messaggi ma sicuramente più sinceri. Ho poi provato a dare un link zoom a inizio giornata chiedendo di contattarmi per un veloce saluto e anche questo non è andato male: ho ricevuto sei video-chiamate e sono stato molto contento di chiacchierare de visu con qualcuno.