A Londra non ci sono andato solo per la conferenza. Ci sono anche andato per regalare a Francesca un viaggetto per il suo compleanno.
Eravamo già stati a Londra, con una toccata e fuga durante la crociera del nostro viaggio di nozze. Dovevamo quindi tornarci per una visita “vera” e questa è stata l’occasione.
Francesca, dopo aver mollato affidato i bambini a mio padre, mi ha raggiunto giovedì pomeriggio e abbiamo fatto una prima passeggiata tra il London Bridge e il Tower Bridge. Cena in zona a Wagamama.
Sabato era l’unico giorno pieno che avevamo e come prima cosa siamo andati a Westminster, per cercare di rifare la stessa foto di undici anni prima (possiamo dire che: il tempo è passato e un po’ si vede, e che il cellulare di oggi fa le foto meglio della macchinetta di allora). Un giro obbligatorio sulla ruota panoramica, poi un tentativo di vedere il palazzo reale, dove purtroppo siamo stati incastrati dalla folla accorsa per il cambio della guardia (incastrati letteralmente, la polizia non faceva nemmeno attraversare la strada). Dopo un altro tentativo a vuoto di vedere l’abbazia di Westminster, abbandonato per la lunghezza della fila e per il prezzo del biglietto (costa più della ruota), abbiamo ripiegato sul mercatino di Portobello. A metà pomeriggio però l’idea della giornata completa ha ceduto il passo alla stanchezza: siamo tornati in albergo. Siamo usciti la sera diretti a Chinatown, dove abbiamo mangiato e quindi speso il dopo-cena passeggiando fino a Trafalgar.
La domenica mattina invece è passata alle stalle di Camden Town, un altro mercatino, dove tra l’altro ho avuto il piacere di rincontrare un vecchio collega, cervello in fuga. La vacanza purtroppo era già finita, già ora di fare i bagagli e prendere il treno per Heathrow. Ma per non farci annoiare troppo nell’attesa, le simpatiche guardie hanno pensato pene di rivoltarci i bagagli alla ricerca di liquidi sospetti. Ma tanto l’aereo era in ritardo.
Ora stiamo ancora smaltendo questo weekend così impegnativo, ma vuoi mettere il ricordo?
Il reportage fotografico completo nel mio set su flickr!
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Symfony live UK
Venerdì scorso ho partecipato all’edizione inglese del Symfony Live, visto che purtroppo quella internazionale quest’anno è stata spostata da Parigi a Cracovia 🙁
L’esperienza è stata, come nelle aspettative, positiva: ha confermato l’andamento recente del DDD, quindi dell’aggiunta di un livello intermedio tra le pure classi del dominio e il framework. Averci pensato prima, avremmo potuto migrare molto più facilmente i vecchi progetto da symfony 1! In un paio di talk (uno pratico su refactoring e phpunit e uno meno su xdebug) ho sentito cose che più o meno sapevo già, ma non fa mai male avere conferme. Purtroppo nel primo talk lo speaker era di Sheffield e devo dire che posso aver colto forse cinque o sei parole in 50 minuti. Per il resto invece ottimo, con la ciliegina sulla torta del keynote del buon Fabien, con un annuncio di un’ennesima novità per Symfony2, che comunque promette bene.
Una nota particolare merita il catering: a dispetto della non lusinghiera fama culinaria britannica, il pranzo è stato probabilmente il migliore che io abbia mai mangiato a una conferenza. Dei consueti gadget raccolti, purtroppo, la pistoletta di plastica con proiettili di gomma che volevo regalare ai bambini è stata vittima di un controllo all’aeroporto forse un po’ troppo zelante.