Oggi è l’ultimo dell’anno ed è tradizione dare uno sguardo ai mesi passati.
Dal punto di vista personale, è stato certamente un anno importante. Già solo il compleanno dei 40 vale per tutto. Ma poi c’è stato anche il mio primo tatuaggio, la mia prima volta a Madrid, ma anche bellissime vacanze estive in Trentino. Purtroppo mi accorgo solo ora, ricontando i post annuali, di aver toccato il mio minimo storico, con solo 20 post quest’anno (e purtroppo l’andamento è al ribasso). Quindi, proposito per il nuovo anno: scrivere di più! Per esempio mi accorgo di non aver bloggato niente sul mio proposito (iniziato con discreto successo, ma sicuramente da portare a termine nel prossimo futuro) di imparare a pattinare.
Uscendo dal piano strettamente personale: quest’anno è arrivato un nuovo cuginetto per i bambini (il terzo) e anche un nuovo cuginetto di secondo grado (l’ottavo). Purtroppo se ne sono anche andati gli ultimi due nonni che mi restavano.
Andando anche sul professionale, devo dire che sono molto soddisfatto della mia continua crescita, che sicuramente continuerà anche prossimamente. Devo anche segnalare che un progettino open source, nato inizialmente solo per “provare a fare qualcosa” a gennaio, è cresciuto bene e a oggi è diventato un progetto interessante e che ha catturato molte attenzioni (parlo di BowerPHP).
Chiudo, come l’anno scorso, con il video creato da Google, che sintetizza un po’ troppo, ma almeno lascia qualche ricordo visivo 🙂
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La trilogia del secolo
La settimana scorsa ho finito di leggere I giorni dell’eternità, terzo e ultimo libro della trilogia scritta da Ken Follett. Ultimamente la mia nomea di lettore forte è abbastanza in crisi, con una caduta progressiva dal mio record di libri letti (e di pagine) del 2010. Quest’anno potrei addirittura scendere sotto la fatidica soglia dei 12 (quindi di 1 libro al mese), ma per qualsiasi opera di Follett faccio sempre eccezione: queste ultime 1212 pagine sono volate via in poco più di tre settimane. Questo perché Follett ha una superba capacità di caratterizzazione dei personaggi, che poi in questi romanzi storici viene calata in un contesto ricostruito con estrema cura. In realtà avevo un po’ timore che questa terza parte non fosse a livello delle prime due, essendo ambientata durante la guerra fredda, rispetto alle due guerre mondiali, in cui l’autore ha sempre dato il meglio di sé (in particolare nella seconda). Invece mi sono dovuto ricredere, pur sentendo comunque un po’ la mancanza di cattivi molto marcati (ovviamente i personaggi dei nazisti si prestano particolarmente bene e qui mancavano).
Non credo sia un caso se questo autore è l’unico di cui io abbia letto tutte le opere. Aspetterò con impazienza la prossima.
Niente unicorno per me
Dal lontano ottobre 2005, per me primo aggiornamento, sono sempre passato alla versione più recente di Ubuntu, con puntualità (spesso con lieve anticipo). Quest’anno rompo la pluriennale tradizione, perché questo Utopic Unicorn porta veramente troppe poche novità. Sono assolutamente consapevole che questo implicherà mancati aggiornamenti fino al 2016 o, in alternativa, un aggiornamento doppio l’anno prossimo (o triplo, quadruplo, ecc. se successivo). Pazienza.
In compenso, per la ricorrenza del decennale di Ubuntu, il sito ufficiale della comunità ha pubblicato alcune foto di torte. Dalla seconda in poi sono abbastanza improbabili, mentre quella di apertura, bellissima, è quella con cui festeggiai il mio compleanno lo scorso aprile.