Leo maggiorenne

Insomma la settimana scorsa Leonardo ha compiuto diciott’anni. Il tempo è volato? Direi proprio di no, anzi se ripenso a quando era appena nato mi sembra una vita fa. Forse tutto quello che è successo prima del covid sembra un po’ lontano, ma in effetti quel 2005 sembra proprio molto diverso per me: un altro lavoro, altre persone, vita online completamente diversa (probabilmente molto molto minore). Comunque meglio guardare a futuro che al passato: il giorno stesso del compleanno siamo andati all’autoscuola e gli ho fatto l’iscrizione. Vediamo ora quanto ci mette a prendere la patente.

Capo d’Antibo

Alba

Un paio di settimane fa sono rientrato da una cinque giorni ad Antibes, nel sud della Francia. Si è trattato di una lunga riunione con un mio cliente, gente che ormai già conoscevo da alcuni mesi, ma con cui fino a quel momento avevo interagito esclusivamente online. Tutte persone la cui simpatia potevo solo intuire e che devo dire è stata ampiamente confermata. Anzi, posso aggiungere che alcuni si sono rivelati dei veri e propri mattacchioni, .del tutto insospettabili in precedenza .

Questa breve esperienza mi ha confermato che le attività svolte esclusivamente online hanno ancora degli evidenti limiti sociali. Quelli per cui posso parlare per esperienza diretta sono il lavoro, l’aggiornamento (per esempio le conferenze) e l’attività fisica, a cui posso aggiungere l’esperienza semi-indiretta dello studio scolastico. Alla fine l’obiettivo prefissato si riesce più o meno a raggiungere, ma le modalità restano così diverse (e alla fine peggiori) da far preferire di gran lunga la normale interazione diretta.

Nuovo computer fisso

Era passato un bel po’ di tempo dal mio ultimo upgrade (quattro anni, per la precisione) e quindi ho deciso che era di un computer nuovo. L’idea era quella di fare un salto ai 32GB di RAM, ma purtroppo questo mi tagliava fuori dal mio solito campo di ricerca (i netbook Dell), a meno di non avere un contatto personale (so di colleghi che sono riusciti a procurarsi un Vostro in questo modo). Alla fine ho deciso per una svolta epocale, dettata anche dal fatto che il mio tempo di utilizzo è ormai al 95% casalingo: passare al fisso. Ho quindi optato per un mini-pc, in particolare per lo Shuttle che potete vedere in foto durante l’installazione di Ubuntu 21.10 Impish Indri, con una mia mano per dare un’idea delle proporzioni. Questo mi consente, come di consueto, un’installazione pulita, mantenendo sul vecchio portatile tutto ciò che eventualmente mi serve di recuperare. Devo anche dire che ormai tengo gran parte di documenti e backup su mega.nz, il che mi facilita parecchio migrazioni come questa.

La procedura post-installazione si è dunque limitata a:

  • copiare le mie configurazioni di ssh
  • copiare i miei eseguibili personalizzati da /usr/local/bin
  • riconfigurare phpstorm
  • copiare le mie chiavi gpg
  • installare alcuni programmi non predefiniti (meld, gimp, chrome)
  • copiare file non versionati (hook di git, configurazioni)

Ho trovato un po’ di difficoltà a riconfigurare phpstorm (credevo salvasse online le personalizzazioni, ma forse ricordavo male), ma poi sono riuscito a esportare il mio tema e a reimportarlo. Ho dovuto anche riconfigurare alcune combinazioni di tasti che ormai sono abituato a usare.

Ho scoperto subito che, mea culpa, durante la procedura online di personalizzazione del computer ho dimenticato di inserire un modulo wifi/bluetooth (forse lo davo troppo per scontato). Ho provveduto subito a ordinarlo a parte, dovrebbe arrivare lunedì, e per ora devo rinunciare a usare gli ottimi Pixel buds. Sono anche riuscito a riusare il piccolo schermo portatile in foto, per ricreare quel doppio schermo sovrapposto a cui ero ormai abituato. Per il resto non posso certo lamentarmi di niente: questa macchina è silenziosissima, non scalda praticamente niente ed è molto reattiva (e ci mancherebbe pure che non lo fosse).

Prezzo di acquisto: 966,90€ + IVA e spedizione, più o meno in linea con quanto spendevo con Dell.