Aladdin 2019

La settimana scorsa siamo andati, con moglie e figli, a vedere il film in oggetto. Come sapete, si tratta di una specie di remake: una trasposizione in film del noto cartone degli anni ’90.

Dunque, il film è apprezzabile e abbastanza divertente. La trama è fedele all’originale e si discosta solo per alcuni dettagli, le canzoni sono invece abbastanza diverse (ma purtroppo in alcuni casi soffrono di un labiale palesemente non coincidente). Gli attori non sono male, ma soffrono un po’ di white-washing: non sono molto medio-orientali.

Il problema maggiore, come in tutti i remake, è che è difficile mantenere la sospensione dell’incredulità, dovendo fare continuamente un confronto mentale col predecessore. In questo caso la difficoltà è accentuata dal tentativo di capire il modo in cui sono stati realizzati in film quello che precedentemente era reso in cartone animato.

Ultima nota sulla foto allegata: è abbastanza slegata da questo articolo (ma è stata fatta al cinema prima di entrare). Sarà oggetto di un futuro approfondimento 😉

Europee 2019

Negli anni novanta, quando ero un giovane ventenne squattrinato, mi iscrissi alle liste comunali degli scrutatori, contando di poter guadagnare qualche soldo extra. Effettivamente fui chiamato per alcune elezioni, forse erano le politiche del ’96. Ricordo anche di aver fatto almeno un’altra tornata elettorale, presentandomi al mio seggio e proponendomi come sostituto. Fast-forward ai giorni nostri: mi arriva una convocazione come scrutatore per le elezioni europee, dopo anni di inattività (almeno dal punto di vista scrutatorio, alle elezioni ho sempre votato). Sono stato un po’ indeciso se presentarmi o no, memore della poca corrispondenza tra quantità di lavoro e remunerazione. Alla fine ha prevalso il senso civico e ho deciso di andare.

L’impressione a posteriori è che non sia cambiato poi molto. L’impegno è ripetitivo e lungo nella fase preparatoria e durante la votazione. Lo spoglio non dura tantissimo, ma è noioso e in ora molto tarda (abbiamo fatto quasi le due di notte). Può sembrare banale, ma dipende molto dalla compagnia e quindi da chi ti capita come colleghi scrutatori. Per questa volta devo dire che mi è andata bene. La riuscita dello scrutinio invece dipende largamente dalla bravura del presidente o dalla capacità di un altro membro della sezione di supplirne eventuali carenze (quest’ultimo è stato il caso di questa volta). Pare che questo mio sforzo sarà ricompensato con 70€ ad agosto.

Il mio viaggio in Burkina Faso

Una settimana fa sono rientrato dal mio primo viaggio fuori dal continente europeo, oltre che mio primo viaggio all’estero per lavoro.
Tutto nasce alcuni mesi fa, quando una ONG italiana mi contatta per un progetto di cooperazione in Burkina Faso, già in essere da tempo. L’esigenza è quella di dotare questo progetto di un’applicazione web per migliorare la comunicazione e il controllo dei soggetti coinvolti. Dopo una prima riunione a Roma a inizio estate, il viaggio sul posto per poter raccogliere direttamente i requisiti viene fissato per il 18 novembre.
Lo spostamento da casa ha costituito per me un altro record: non ne avevo mai fatto né uno così lungo, né uno con più di due voli successivi. Posso dire ora di essere quasi un esperto volatore, sicuramente molto più tranquillo sulle partenze rispetto a una quindicina di anni fa (ricordo di non aver ben sopportato il volo con scalo da Copenaghen al ritorno dal viaggio di nozze). Purtroppo in questo caso avevo anche un bel po’ di ore di attesa e, ciliegina sulla torta, un arrivo previsto dopo l’una di notte (che è diventato dopo le due per colpa di un ritardo da Tunisi). La rotta dunque era Fiumicino-Tunisi, sosta di 4h abbondanti, Tunisi-Abidjan (Costa d’Avorio), sosta di 1h, Abidjan-Ouagadougou (capitale del Burkina, per chi non lo sapesse).
Mi sarebbe piaciuto qui raccontare più in dettaglio tutta la settimana, ma mi rendo conto anche che ne sarebbe uscito un post chilometrico. Mi limito quindi a riassumere in punti:

  • il Burkina è un paese molto povero e si vede. Per molte cose ci si deve adattare. Ma si mangia comunque bene e le persone sono gentili. Mi rendo anche conto di aver limitato la mia esperienza alla capitale, che comunque credo contenga al suo interno già zone abbastanza variegate
  • il lavoro svolto è stato approfondito e ne sono del tutto soddisfatto (e così mi è parso fossero i miei interlocutori). Abbiamo analizzato tutti i requisiti e condiviso tutti quelli che saranno i punti da implementare e sviluppare
  • Internet, sia wifi che in mobilità, è del tutto normale anche lì. A questo punto credo sia normale in quasi tutto il mondo
  • il traffico di Ouagadougoug è caotico, ma chi viene da Roma ha il callo, quindi poco male
  • con le precauzioni stranote (acqua solo in bottiglia e no cibi crudi) non ho avuto il minimo fastidio alimentare.
  • avevo fatto tutti i vaccini necessari e forse anche qualcuno in più. Per la malaria ho preso il malarone, che costa un sacco ma sembra funzionare. Ho usato anche autan tropicale la sera, oltre a coprirmi bene
  • il clima a novembre è ottimo, caldo ma asciuttissimo

Il viaggio di ritorno è stato speculare a quello di andata, per fortuna senza ritardi.