Di solito non sono un grande fan delle feste civili comandate (tutte quelle che iniziano per “festa de…”). Ma come posso non fare eccezione per questa festa che mi coinvolge così direttamente? Come non farsi venire l’occhio lucido, io che ho un cuore di burro, davanti ai pupi che declamano le poesie imparate a memoria e mostrano orgogliosi i loro lavoretti? Ecco cosa hanno declamato questa mattina. Gabriele non aveva una poesia imparata all’asilo, ma ne ha imparata comunque una di quelle del fratello degli anni passati (a forza di risentirla):
Cosa potrò mai regalare
al mio papà davvero speciale?
Nulla mi sembra più adatto e perfetto
che regalargli tutto il mio affetto
forza papà, fatti abbracciare,
stringimi forte e fammi volare!
Leonardo invece ne aveva una nuova, come ogni anno:
Tanti auguri papà!
È la tua festa ed eccomi qua
ti voglio bene sai perché?
Sto proprio bene insieme a te.
Per la tua festa ti voglio donare
tanti bacini e tanto amore
e se per caso non avessi capito
te lo ripeto, anzi lo grido:
tanti auguri papà!
Edit 31/1/2016: come richiesto nei commenti dall’autrice stessa, segnalo che la seconda poesia è da attribuire a Marianna. L’originale si trova su filastrocche.it