Ieri sono andato al cinema (The Space, che ha un bel po’ di colonnine di ricarica) a vedere l’ultimo film della nuova trilogia. Confesso di esserci andato per un certo senso del dovere, perché ormai Star Wars fa parte di una sorta di rito collettivo, ultimamente natalizio (i sei film delle precedenti trilogie erano invece usciti tutti in maggio).
Ma in realtà c’era anche la curiosità per vedere come i fili della trama sarebbero stati ricollegati e anche il fastidio di essere costretto negli ultimi giorni a dribblare gli spoiler. Sono quindi andato insieme a moglie e figlio minore (il maggiore ormai ha una certa indipendenza e l’aveva già visto con un suo amico).
Che cosa posso dire? Ormai ho imparato che un film può essere compreso appieno solo dopo successivi passaggi di visione, quindi sono sempre titubante a esprimere giudizi a caldo. Posso dire certamente che non ci siano stati elementi eclatanti, che tutto si è concluso più o meno come ci si aspettava. Anzi, il problema forse è proprio quello tipico del filone “operazione nostalgia”: si cerca sempre un collegamento col passato, che alla fine sappiamo non potrà mancare, perché gli autori non si arrischiano troppo a deludere i vecchi fan. Comunque posso dire che alla fine il film è piacevole e che questa trilogia in fondo è andata in crescendo.