pronto soccorso

Ieri sera, a distanza di quasi un lustro, ho fatto una nuova esperienza al pronto soccorso in prima persona. Anche stavolta si tratta di un infortunio sportivo, sempre dovuto alla passione per il basket. Stavolta ho beccato una testata sotto al mento, che mi ha provocato, oltre a un discreto dolore dentale, una ferita lacero-contusa che ha avuto bisogno di quattro punti di sutura. Me la sono cavata bene, resistendo stoicamente mentre il dottore mi ricuciva. Meno piacevole la precedente rasatura a secco fatta dall’infermiera con un rasoio usa-e-getta. Ora mi tengo per un po’ questo cerottone. Intanto sto meditando l’acquisto di un bite sportivo.

webcam 2007

Nel 2007, quindi un lustro fa, lavoravo in un’azienda che cambiava nome ad anni alterni (all’epoca, se non sbaglio, la mia divisione si chiamava Officine della Rete). Ci aveva fornito di webcam, da usare per le video chat. Siccome tale utilizzo di pareva troppo limitato, scrissi un piccolo script bash per far scattare una foto ogni 10 minuti.

#!/bin/bash
FILENAME="snap-"`date +"%F_%T"`".jpg"
DATAORA=`date +"%F %T"`
/usr/local/bin/uvccapture -o$FILENAME
OK=$?;
if [ $OK != 0 ]; then rm $FILENAME 2>&1; exit $OK; fi
/usr/bin/mogrify -draw "text 200,230 \"$DATAORA\"" $FILENAME

lo script in realtà era più lungo, perché mandava anche il file via FTP su un mio spazio online, ma qui ho riassunto un po’.
Dopo un po’ ho scritto un secondo script, più semplice, per unire tutte le foto in un piccolo video.

#!/bin/bash
transcode -i $1 -x imlist,null -g 320x240 -y xvid,null -f 9 -o $2 -H 0 --use_rgb -z

Ecco il risultato

cena al buio

Ieri sera ho partecipato all’iniziativa “Una battuta nel buio”: una cena al buio organizzata dalla squadra di baseball per ciechi di Roma, la All Blinds. Per chi non lo sapesse una cena al buio è esattamente quello che dice di essere: una cena in un locale completamente privo di fonti di luce, a cui partecipano sia ciechi che vedenti. Va detto che i camerieri, fortunatamente, sono ciechi anch’essi.
L’impatto iniziale è duro, qualcosa a cui veramente non si è abituati. L’aiuto dei ciechi in questo caso è fondamentale e in fondo uno dei motivi di queste iniziative è proprio quello di ribaltare il rapporto di sostegno tra ciechi e vedenti.
Devo dire che io sono stato un po’ avvantaggiato dall’aver frequentato, purtroppo sporadicamente, il mio amico Michelangelo, che conobbi nell’ormai lontano 1998. La sua presenza, oltre che assicurarmi una piacevole conversazione durante la serata, è servita come sostegno pratico e morale. Sono riuscito alla fine a mangiare tutto, antipasto, primo, secondo e frutta, senza sporcare nessuno, me compreso, e senza incidenti collaterali, tranne un coltello caduto senza troppi danni. MI sono persino versato l’acqua nel bicchiere.
Alla fine, quando sono state accese le luci, ho avuto una sensazione mista di fastidio e di sollievo, ma anche di sorpresa: il locale non era affatto come mi ero sforzato di percepire al buio, sia per forma che per dimensioni, che per disposizione dei tavoli.
È sicuramente un’esperienza che consiglio a tutti.