Nuovo computer fisso

Era passato un bel po’ di tempo dal mio ultimo upgrade (quattro anni, per la precisione) e quindi ho deciso che era di un computer nuovo. L’idea era quella di fare un salto ai 32GB di RAM, ma purtroppo questo mi tagliava fuori dal mio solito campo di ricerca (i netbook Dell), a meno di non avere un contatto personale (so di colleghi che sono riusciti a procurarsi un Vostro in questo modo). Alla fine ho deciso per una svolta epocale, dettata anche dal fatto che il mio tempo di utilizzo è ormai al 95% casalingo: passare al fisso. Ho quindi optato per un mini-pc, in particolare per lo Shuttle che potete vedere in foto durante l’installazione di Ubuntu 21.10 Impish Indri, con una mia mano per dare un’idea delle proporzioni. Questo mi consente, come di consueto, un’installazione pulita, mantenendo sul vecchio portatile tutto ciò che eventualmente mi serve di recuperare. Devo anche dire che ormai tengo gran parte di documenti e backup su mega.nz, il che mi facilita parecchio migrazioni come questa.

La procedura post-installazione si è dunque limitata a:

  • copiare le mie configurazioni di ssh
  • copiare i miei eseguibili personalizzati da /usr/local/bin
  • riconfigurare phpstorm
  • copiare le mie chiavi gpg
  • installare alcuni programmi non predefiniti (meld, gimp, chrome)
  • copiare file non versionati (hook di git, configurazioni)

Ho trovato un po’ di difficoltà a riconfigurare phpstorm (credevo salvasse online le personalizzazioni, ma forse ricordavo male), ma poi sono riuscito a esportare il mio tema e a reimportarlo. Ho dovuto anche riconfigurare alcune combinazioni di tasti che ormai sono abituato a usare.

Ho scoperto subito che, mea culpa, durante la procedura online di personalizzazione del computer ho dimenticato di inserire un modulo wifi/bluetooth (forse lo davo troppo per scontato). Ho provveduto subito a ordinarlo a parte, dovrebbe arrivare lunedì, e per ora devo rinunciare a usare gli ottimi Pixel buds. Sono anche riuscito a riusare il piccolo schermo portatile in foto, per ricreare quel doppio schermo sovrapposto a cui ero ormai abituato. Per il resto non posso certo lamentarmi di niente: questa macchina è silenziosissima, non scalda praticamente niente ed è molto reattiva (e ci mancherebbe pure che non lo fosse).

Prezzo di acquisto: 966,90€ + IVA e spedizione, più o meno in linea con quanto spendevo con Dell.

Il mio portfolio

Era da parecchio tempo che avevo in mente di pubblicare una raccolta dei progetti a cui lavoro e ho lavorato. Sono stato sempre frenato dalla motivazione che il portfolio sia più una cosa da grafici (o in generale da chi lavora prettamente sui frontend). Ma alla fine ho dovuto ammettere con me stesso che era solo una scusa dietro cui si celava la pigrizia.

Continue reading

Il mio viaggio in Burkina Faso

Una settimana fa sono rientrato dal mio primo viaggio fuori dal continente europeo, oltre che mio primo viaggio all’estero per lavoro.
Tutto nasce alcuni mesi fa, quando una ONG italiana mi contatta per un progetto di cooperazione in Burkina Faso, già in essere da tempo. L’esigenza è quella di dotare questo progetto di un’applicazione web per migliorare la comunicazione e il controllo dei soggetti coinvolti. Dopo una prima riunione a Roma a inizio estate, il viaggio sul posto per poter raccogliere direttamente i requisiti viene fissato per il 18 novembre.
Lo spostamento da casa ha costituito per me un altro record: non ne avevo mai fatto né uno così lungo, né uno con più di due voli successivi. Posso dire ora di essere quasi un esperto volatore, sicuramente molto più tranquillo sulle partenze rispetto a una quindicina di anni fa (ricordo di non aver ben sopportato il volo con scalo da Copenaghen al ritorno dal viaggio di nozze). Purtroppo in questo caso avevo anche un bel po’ di ore di attesa e, ciliegina sulla torta, un arrivo previsto dopo l’una di notte (che è diventato dopo le due per colpa di un ritardo da Tunisi). La rotta dunque era Fiumicino-Tunisi, sosta di 4h abbondanti, Tunisi-Abidjan (Costa d’Avorio), sosta di 1h, Abidjan-Ouagadougou (capitale del Burkina, per chi non lo sapesse).
Mi sarebbe piaciuto qui raccontare più in dettaglio tutta la settimana, ma mi rendo conto anche che ne sarebbe uscito un post chilometrico. Mi limito quindi a riassumere in punti:

  • il Burkina è un paese molto povero e si vede. Per molte cose ci si deve adattare. Ma si mangia comunque bene e le persone sono gentili. Mi rendo anche conto di aver limitato la mia esperienza alla capitale, che comunque credo contenga al suo interno già zone abbastanza variegate
  • il lavoro svolto è stato approfondito e ne sono del tutto soddisfatto (e così mi è parso fossero i miei interlocutori). Abbiamo analizzato tutti i requisiti e condiviso tutti quelli che saranno i punti da implementare e sviluppare
  • Internet, sia wifi che in mobilità, è del tutto normale anche lì. A questo punto credo sia normale in quasi tutto il mondo
  • il traffico di Ouagadougoug è caotico, ma chi viene da Roma ha il callo, quindi poco male
  • con le precauzioni stranote (acqua solo in bottiglia e no cibi crudi) non ho avuto il minimo fastidio alimentare.
  • avevo fatto tutti i vaccini necessari e forse anche qualcuno in più. Per la malaria ho preso il malarone, che costa un sacco ma sembra funzionare. Ho usato anche autan tropicale la sera, oltre a coprirmi bene
  • il clima a novembre è ottimo, caldo ma asciuttissimo

Il viaggio di ritorno è stato speculare a quello di andata, per fortuna senza ritardi.