Lo xerus ospitale

Esattamente due anni fa postavo un breve resoconto del mio ultimo aggiornamento del sistema operativo. Avendo ormai scelto di restare sui rilasci a supporto prolungato, il mio aggiornamento successivo è stato in questi giorni, per la precisione venerdì della settimana scorsa. Non potevo più aspettare, soprattutto per vedere finalmente qualche nuovo sfondo e per provare finalmente l’attesissimo PHP 7. In questo senso è molto importante che Ubuntu 16.04 supporti questa nuova versione, così come fu importante sei anni fa per Lucid supportare PHP 5.3 (l’ultimo grande passaggio del linguaggio).
Ora mi piacerebbe aggiornare anche il mio piccolo server, anche se ho qualche titubanza per via dei siti che ci girano sopra (compreso questo stesso blog).

Niente unicorno per me

Dal lontano ottobre 2005, per me primo aggiornamento, sono sempre passato alla versione più recente di Ubuntu, con puntualità (spesso con lieve anticipo). Quest’anno rompo la pluriennale tradizione, perché questo Utopic Unicorn porta veramente troppe poche novità. ubuntu10birthday Sono assolutamente consapevole che questo implicherà mancati aggiornamenti fino al 2016 o, in alternativa, un aggiornamento doppio l’anno prossimo (o triplo, quadruplo, ecc. se successivo). Pazienza.
In compenso, per la ricorrenza del decennale di Ubuntu, il sito ufficiale della comunità ha pubblicato alcune foto di torte. Dalla seconda in poi sono abbastanza improbabili, mentre quella di apertura, bellissima, è quella con cui festeggiai il mio compleanno lo scorso aprile.

Il tahr fidato

Arriva oggi per durare anni e anni, ma io lo abbandonerò tra appena sei mesi. Almeno sul mio desktop, ma sicuramente sui server resisterà un paio di anni (fino all’avvento della 16.04). È Ubuntu 14.04 LTS, nome in codice Trusty Tahr. Già aggiornato su 3 delle 5 macchine che gestisco.